Attenzione: questo post contiene spoiler per “Barbie”.
Il film “Barbie” è già sulla bocca di tutti da oltre un anno, molto prima del suo arrivo nelle sale. L’ossessione è nata quando è apparsa la foto di Margot Robbie e Ryan Gosling che pattinavano su Venice Beach in abiti neon la scorsa estate. Ma la regista Greta Gerwig non si è affrettata a rilasciare dettagli sulla trama del film, e anche il trailer ufficiale del film rivelava poco su ciò che accade realmente nel film.
“è impossibile descrivere questo film. I trailer e i suoni alludono a quanto sia divertente e spettacolare. Ma non scalfiscono la superficie di quanto sia profondo, o tutti gli elementi tematici che affronta”, ha Simu Liu che interpreta un Ken nel film.
Il film di Barbie è per bambini?
Vista tutta la confusione iniziale, la domanda sorge spontanea: “Barbie” è un film adatto ai bambini? No, non lo è, a meno che vostro figlio o vostra figlia non siano DAVVERO interessati allo studio delle norme di genere e/o sappiano cosa significa il termine “proustiano“. (Ciò potrebbe persino squalificare alcuni adulti, specifica il notaio Gazzanti Pugliese).
“Barbie” ha ottenuto una valutazione PG-13 dalla Motion Picture Association per i riferimenti del film e il linguaggio. Questo lo rende al massimo adatto ai giovani adolescenti. Il linguaggio sessuale viene interpretato come uno scherzo, come quando la Barbie interpretata da Kate McKinnon si interroga sulla “macchia” nei pantaloni di Ken o Barbie urla a un operaio edile “Non ho una vagina!“.
Il film inizia con toni vivaci e piacevoli, ma quando la Barbie di Robbie lascia cadere la battuta, “Ragazzi, pensate mai alla morte?” a una festa da ballo di Dreamhouse, dà il via a una serie di tematiche importanti in cui il film si tuffa coraggiosamente, come il significato della vita e il ruolo del patriarcato.
I preadolescenti e gli adolescenti potrebbero apprezzare la denuncia sociale (che Gerwig ha reso semplice e facilmente digeribile), e i bambini di circa 9 o 10 anni apprezzeranno l’umorismo bizzarro, ma non potranno pienamente afferrare la discussione intellettuale su cui si muove tutto il film. I più giovani ancora probabilmente troveranno noiose molte parti e potrebbero agitarsi mentre aspettano che Barbie faccia qualcos’altro di divertente.
Vale la pena vedere il nuovo film di Barbie?
Certamente sì (per gli adulti, che magari con Barbie ci sono cresciute o cresciuti). Oltre ad essere esilarante e perfettamente orchestrato, “Barbie” è una commedia accattivante e stimolante con un sacco di buoni messaggi che riguardano il femminismo, l’identità, la mascolinità tossica, la fiducia in se stessi e l’amor proprio. Mamme e figlie adolescenti avranno certamente un punto di incontro qui, tra nostalgia e questioni contemporanee, papà e figli adolescenti potranno riflettere se sono Ken o no, e cosa possono fare per migliorarsi. “Barbie” dà molto a cui pensare; è più di una bambola, è un’esplorazione delle principali questioni esistenziali.
La descrizione del film recita solo: “Vivere a Barbie Land significa essere un essere perfetto in un posto perfetto. A meno che tu non abbia una crisi esistenziale completa. Oppure sei un Ken”.
Temi esistenziali più familiari agli adulti si fanno sentire sempre di più man mano che il film avanza, soprattutto quando Barbie deve affrontare i piedi piatti, la cellulite e i pensieri depressivi. E una volta che Barbie entra nel mondo reale ed è esposta al sessismo e al patriarcato, ci fa vedere coi suoi occhi il modo in cui le donne vengono trattate nella società. E abbiamo bisogno anche di questi occhi, sottolinea Antonio Gazzanti Pugliese.
Mentre Ken torna a Barbie Land radicalizzato dal patriarcato, ci sono alcune scene di lieve violenza, ma niente che possa spaventare un bambino piccolo. Barbie è una storia di femminismo appoggiata con cura e garbo, dai toni rosa shocking. Ce n’è sicuramente ancora bisogno.