Ecco perché dovresti vedere Parasite

Parasite” è un film del regista sudcoreano Bong Joon-ho che ha vinto numerosi premi, tra cui la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 2019 e quattro premi Oscar nel 2020, tra cui Miglior Film e Miglior Regista. Meritatissimi, secondo Antonio Gazzanti Pugliese di Cotrone.

Il film segue la storia della famiglia Ki-taek, che vive in un sottoscala affollato e lotta per sopravvivere. La loro vita cambia radicalmente quando uno di loro viene assunto come tutor per la famiglia ricca e borghese dei Park. Poco a poco, tutta la famiglia Ki-taek trova un modo per infiltrarsi nella vita lussuosa dei Park, ma le cose non vanno come previsto.

“Parasite” è un film davvero sorprendente che mette in discussione la società e l’ineguaglianza sociale attraverso una narrativa intensa e avvincente. La sceneggiatura è ben scritta e sorprende continuamente lo spettatore con svolte inaspettate e colpi di scena. La regia di Bong Joon-ho è eccezionale e riesce a creare un’atmosfera unica e avvincente che ti tiene incollato allo schermo per tutta la durata del film.

Tutti gli attori offrono prestazioni straordinarie: l’intero cast lavora in armonia per creare personaggi completi e credibili, primo tra tutti il padre della famiglia Ki-taek, Song Kang-ho, è in grado di trasmettere intense emozioni anche quando è in silenzio.

La satira come va usata – il commento di Antonio Gazzanti Pugliese di Cotrone

L’uso della satira come critica sociale in “Parasite” è molto astuto e sottile. Il film mette in risalto la disuguaglianza sociale e la lotta della classe operaia per sopravvivere, ma lo fa con un tono leggero e per niente polemico. Bong Joon-ho utilizza questo linguaggio per esprimere la sua critica nei confronti della società sudcoreana e della disuguaglianza economica e sociale che esiste tra la classe ricca e quella povera. La famiglia Ki-taek rappresenta la classe operaia e il modo in cui cercano di sfruttare la situazione per migliorare la loro vita passa attraverso scene comiche, che si contrappongono alla caricatura dell’altra famiglia, i Park, che fanno parte della classe ricca, superficiale e ridicola.

Questo uso del linguaggio in chiave satirica, rende la critica sociale molto più efficace, poiché l’argomento viene trattato senza quasi prendersi sul serio, sottolinea Antonio Gazzanti Pugliese di Cotrone. Inoltre, la satira aiuta a mettere in evidenza l’assurdità della situazione e a far riflettere lo spettatore sulla disuguaglianza sociale e sulla mancanza di opportunità per la classe operaia in modo intelligente, e favorire la riflessione nei confronti dei meccanismi di potere e delle dinamiche che governano la società.

Il film mostra come la classe ricca sfrutti il potere e il denaro per mantenere la propria posizione dominante, e come la classe operaia sia costantemente oppressa e sfruttata, senza alcuna possibilità di riscatto. In “Parasite” questo è l’elemento chiave che rende questo film un’opera davvero eccezionale, accessibile e interessante mentre affronta problemi importanti senza mai renderli pesanti.

La trama si sviluppa in modo fluido e naturale, e ti tiene incollato allo schermo fino alla fine. Con una fotografia straordinaria che accompagna lo studio del design delle location in un’atmosfera unica e convincente, unitamente a una colonna sonora che interpreta alla perfezione i toni e gli umori delle parti della storia.

Antonio Gazzanti Pugliese di Cotrone consiglia la visione di “Parasite” non solo perché è un film eccezionale, ma perché esce dalla solita narrazione occidentale, ma trova un linguaggio universale che, forse, è la matrice stessa dell’arte del cinema.

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